Chiaia
aveva
ospite, quella sera a cena, il prof. Damiani, un ricercatore
appena tornato dall'Inghilterra e da tanti esperimenti "al
tavolino". In uno degli ultimi, a Londra, uno "spirito"
gli aveva consigliato di tornare a Napoli, perché lì
si sarebbe rivelata una medium destinata a cambiare la storia
dello spiritismo e della medianità. Per questo, quella
sera, Damiani era stato in silenzio, guardingo, in attesa di eventi,
senza pensare però alla misera ragazza di servizio.
Il
futuro di Eusapia Palladino fu quello di una prima donna
e di un fenomeno da baraccone insieme. Bistrattata, osannata,
derisa, la povera ragazza del sud si difese, di volta in volta,
con umiltà e con arroganza, con stupore e vanità.
Invitata
a tenere grandi spettacoli, ospite di corti reali dovunque in
Europa, studiata da scienziati e notai ebbe spesso crisi nervose
e isteriche.
Le
aveva già provate da bambina, quando fingeva di non essere
in casa e si nascondeva sotto un tavolino (quasi una precognizione)
per farsi cercare dai parenti.
Fu
osservata da vicino dai più noti scienziati e scrittori
del tempo (tra cui Richet, Schiaparelli, Bergson). Accusata di
mistificazione e di inganno, a seguito di una famosa seduta, riacquistò
credibilità. Alla fine, il suo maggior denigratore, l'antropologo
Cesare Lombroso ne riconobbe pubblicamente le qualità.
Il
tempo e l'avanzare dell'età, lentamente ne eclissarono
la fama. Povera e sola, finì per gestire un piccolo negozio
in un misero quartiere di Napoli. Poco prima della morte (avvenuta
nel 1919) la si vedeva parlare da sola, vagare nella notte, giocare
con i bambini.
Sembra
che, di tanto in tanto, consultasse una cartomante, per conoscere
il futuro.
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testi e grafica di: leonardo d'erasmo