PROFEZIE dall'Apocalisse all'Ultimo Papa
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L'Apocalisse
'Suonò la terza tromba, e cadde dal cielo una grande stella ardente, e cadde sulla terza, su parte dei fiumi e sulle sorgenti delle acque. Il nome della stella è Assenzio e la terza parte delle acque divenne Assenzio. E molti uomini morirono a causa di quelle acque, perché erano diventate amare'.
Il brano che precede si trova nella Bibbia, nel libro dell'Apocalisse, altrimenti noto come previsione della fine del mondo, in vista del Giudizio Universale. La profezia sembra anticipare un fatto poi verificatosi: precisamente a Chernobyl, in Ucraina, nel 1986. L'esplosione di un reattore della locale centrale nucleare liberò una nube tossica che toccò anche la Russia e la Bielorussia. Fu la più grande catastrofe ecologica del XX secolo. Il libro dell'Apocalisse chiama Assenzio la Stella ardente causa di morte e disastri. Nella lingua della Bielorussia la parola Assenzio si traduce Chernobyl.
Leggermente diverso fu il caso di Emanuel Swedenborg, veggente e mistico svedese, che quasi in trance descrisse in diretta l'Incendio di Stoccolma del 1759: nel momento stesso in cui il fuoco divampava. Swedenborg si trovava in quel momento a Göteborg, a quasi 500 chilometri di distanza dal luogo del disastro. Il fenomeno si ritiene attinente alla chiaroveggenza: capacità di vedere eventi lontani nello spazio, ma non nel tempo.
Uno sconosciuto gioco del caso
Un mediocre autore di romanzi d'avventura scrisse, nel 1898, un libro in cui si racconta la storia di un transatlantico, che finisce in rotta di collisione con un iceberg e affonda. I due terzi dei passeggeri a bordo trovano la morte in mare perché le scialuppe di salvataggio non sono in numero sufficiente. Il tutto si svolge in poche ore, durante il viaggio inaugurale della grande nave, pochissimo tempo dopo la pomposa cerimonia del varo. Lo scrittore del romanzo era, ed è rimasto, ignoto. Un minimo di fama (postuma) gli è venuta dal mondo della parapsicologia più che da quello della letteratura.
L'ignoto romanziere si chiamava Morgan Robertson; il piroscafo del suo viaggio immaginario tra i ghiacci dei mari del Nord si chiamava Titan. Il tonnellaggio, il numero dei passeggeri, il numero delle imbarcazioni di salvataggio, il numero dei morti e dei sopravvissuti, sono tutti incredibilmente simili o quasi uguali ai numeri di un'altra nave, realmente esistita e realmente calata a picco per l'urto con un icesberg. Stavolta il viaggio non fu immaginario. Il piroscafo non si chiamava Titan, ma si chiamava Titanic.
Il Titanic affondò nel 1912 Morgan Robertson aveva raccontato o predetto tutto 14 anni prima Forse è un caso. Ma il caso esiste?
Nel 1140 un vescovo irlandese del XII secolo passato alla storia con il nome di beatitudine di San Malachia e con l'incertezza delle sue previsioni sul futuro del papato anticipò la fine della Chiesa, che dovrebbe coincidere con il pontificato di Papa Francesco. Le profezie di Malachia descrivono, con un breve motto o una frase allegorica il tipo di governo dei Papi: da Celestino II (1143-1144) a Pietro II (nome da lui erroneamente attribuito all'attuale Papa regnante). Quest'ultimo dovrebbe concludere, in un clima di incertezze e di guerra, il ciclo dei pontefici romani, in concomitanza con la fine del potere vaticano.
Ma dei precedenti Papi cosa aveva detto Malachia?
Vediamone qualcuno
su Benedetto XV:
Questo pontificato fu segnato dalla grande guerra e Malachia aveva descritto il periodo con la frase Religio depopulata. E' un riferimento allo spopolamento delle nazioni cristiane per i milioni di morti determinati dal conflitto?
su Giovanni XXIII
Colui che è passato alla storia come il Papa buono era stato indicato dal profeta medievale come Pastor et nauta. L'interpretazione del brano considera la parola 'nauta' (che significa 'navigatore') collegata al fatto che Giovanni XXIII era Patriarca di Venezia, città di mare per eccellenza, al momento dell'elezione? La conclusione sembra forzata e la previsione di Malachia poco azzeccata. Ma qualcuno afferma che non è così. Nel libro dal titolo Il Santo Graal, gli autori (Baigent, Leigh e Lincoln) fanno notare che nel pronostico del 1140 potrebbe nascondersi una grande verità occulta. Giovanni XXIII potrebbe essersi affiliato alla congrega dei Rosacroce nel 1935. Si trattava di un'organizzazione semiclandestina di tipo massonico, che tendeva a modificare il messaggio cristiano in chiave esoterica. Quando il Cardinale Roncalli diventò Papa, la scelta del nome Giovanni XXIII fu considerata strana e inopportuna perché Giovanni XXIII era stato un antipapa del Quattrocento. e allora, perché riesumare quel nome abbandonato da più di cinque secoli? La chiave di lettura sarebbe questa: i Rosacroce erano omologhi al Priorato di Sion, l'ordine occulto o confraternita invisibile cui molti attribuiscono trame e intrighi internazionali che avrebbero da sempre effetti sulle grandi vicende del mondo. Nel credo di questa setta ci sarebbe la convinzione che Cristo non morì sulla Croce, che sposò Maria Maddalena ed ebbe dei figli con discendenti ancora esistenti in Francia. Il nome Giovanni XXIII sarebbe un omaggio all'Ordine di Sion, perché Giovanni è nome privilegiato dei capi della setta e perché in quel momento era in carica il ventitreesimo Gran Maestro. Se così fosse, il Papa buono sarebbe stato in realtà un eretico. Ma come si inserisce Malachia in tutto questo? Il Capo del Priorato di Sion ha il titolo di Nautonnier cioè Nauta, come precisamente dice Malachia. su Giovanni Paolo I
Questa profezia di Malachia è la più sconcertante di tutte. Il pontificato di Papa Luciani era stato da lui definito con la frase 'De medietate lunae'. Il tempo di una lunazione è di circa un mese, e tanto durò in carica Giovanni Paolo I. su Giovanni Paolo II
Malachia dice: 'De labore solis', un'allusione al giro del sole che rapportata al lungo regno di Wojtyla non significa proprio niente.
su Benedetto XVI
Il profeta dice 'Gloria olivae', un riferimento ad una vita agreste che proprio non ha niente a che fare con l'attività di teologo di Ratzinger.
su Papa Francesco
Malachia parla di tribolazioni con un richiamo al Giudizio universale e alla conclusione del ciclo dei pontefici. Tutto può essere, ma l'errore clamoroso sta nel nome di 'Petrus Romanus'.
Bergoglio non è romano e non ha assunto il nome pontificale di Pietro |
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San Malachia vescovo e profeta del XII secolo
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