Il Poltergeist è uno dei Fenomeni Paranormali più inquietanti studiati dalla Parapsicologia ma nel contempo contiene elementi giocosi
La Leggenda del Monacello
E' piccolo, lesto e imprendibile, volteggiante nell'aria, pronto a far danni a sorprendere e a sbalordire. Arriva quando non te l'aspetti, mentre stai per addormentarti. Oppure ne ritrovi gli effetti al mattino. E' maestro d'inganni e così si diverte ad intrecciare le criniere dei cavalli e a renderle inestricabili. Si addossa alle donne quando sono a letto e le opprime provocandone il lamento ed il desiderio.
In realtà è soltanto un nanerottolo cialtrone, pronto a spaventare e a stupire; ma qualche volta i suoi scherzi diventano pesanti. E' esuberante e incosciente e talvolta provoca incendi e crolli. La sua avventatezza diventa azzardo. Di solito fa male ma in alcune occasioni può diventare utile. Questo strano folletto infatti indossa i panni di un piccolo monaco (per cui nelle campagne meridionali è solitamente detto Monacello; a Napoli Monaciello), ma ha anche uno strano cappello rosso a cui tiene molto e se qualcuno riesce a strapparglielo è capace di dare qualunque cosa pur di riaverlo.
Questa leggenda, nella società contadina d'altri tempi, serviva a spiegare con un po' d'invidia l'improvvisa ricchezza del vicino ('evidentemente ha strappato il berretto al Monacello') e a normalizzare il lamento lussurioso della donna a letto ('il Monacello si è infilato nel letto e l'ha oppressa mentre dormiva').
In poche parole il Monacello è l'ultimo ricordo di una figura del folklore di tutti i tempi e di tutti i paesi. Nelle diverse regioni italiane ha diversi nomi: Farfareddu, Lauro, Fantasima, Salvanel, etc. In altre forme si ritrova pure nell'Inghilterra di fine Cinquecento: ne parla Shakespeare in Romeo e Giulietta volgendo la figura al femminile e chiamandola Regina Mab, 'levatrice delle fate' bizzosa e dispettosa.
Il Monacello a Napoli
Durante il Vicereame di Spagna, questa singolare figura di folletto fu addirittura istituzionalizzata. In un decreto del 1587, emanato dal Conte de Miranda, allora Viceré di Napoli, l'infestazione è in qualche modo disciplinata sotto il profilo giuridico. La norma prevedeva che un contratto di locazione si potesse sciogliere senza preavviso, ad opera dell'inquilino, se questo fosse preso da 'timor panico' perché convinto 'di essere insidiato da quegli spiriti maligni che a Napoli si chiamano Monacelli'. In questa circostanza veniva consentito l'abbandono dell'immobile senza il pagamento del canone. La singolare disposizione non è da valutarsi al solito come una 'trovata alla napoletana' bensì come un saggio provvedimento che teneva conto di una convinzione fortemente radicata nella cultura popolare.
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Olre la leggenda
I primi studi scientifici sul Poltergeist (parola tedesca che significa Spiritello che gioca) cominciarono nella prima metà del Novecento.
Emile Tizané |
Ci fu un caso, nel 1930 in Alvernia, che provocò grande attenzione e sgomento nel paese di Seyssuel. Nel casolare della famiglia Rozier, dopo tanti rumori inquietanti che si sentivano nella notte, si trovavano mobili sfasciati, poltrone sfondate e vetri rotti. Tutto era sottosopra. Fu chiamata la polizia e così cominciò l'avventura del tenente della Gendarmerie Emile Tizané, il quale fino al pensionamento ed oltre (morì nel 1982) avrebbe indagato su circa 200 casi dello stesso tipo. A Seyssuel si trovò davanti il capofamiglia di casa Rozier fermamente convinto di essere vittima di uuna stregoneria o grosso maleficio organizzato da una parente. Tizané ovviamente non gli credette e con puntiglio analizzò tutti i dettagli della vicenda e raccolse accuratamente le dichiarazioni dei testimoni. Da questi dati arrivò a notare che contrattempi e disastri diminuivano quando non era in casa la 13enne figlia dei Rozier, di nome Marguerite. Collegò questi fatti e cominciò a sospettare che la ragazza poteva essere vettore di quegli sconquassi. A fatica riuscì a fare in modo che Marguerite venisse allontanata da casa, ma il risultato fu che il Poltergeist scomparve. Nacque così la teoria del collegamento tra episodi telecinetici e malessere giovanile che Tizané sviluppò negli anni successivi ormai da vero esperto del settore. Lo fece però con un atteggiamento pseudoreligioso che lo portava a considerare il giovane agente paranormale come uno strumento teleguidato da un'entità maligna.
Hans Bender |
Sulla stessa linea d'onda, ma con approccio più laico e più scientifico, si muoverà qualche anno dopo il dottor Hans Bender, il noto psichiatra tedesco che troveremo all'opera nel caso di Rosenheim nonché fondatore di un importante istituto di studi parapsicologici tuttora attivo a Friburgo. Bender demolì le presunte infestazioni (e le ipotesi di possessione) affermando che i fenomeni di Poltergeist sono originati da un malessere psicologico adolescenziale capace di trasformarsi in energia cinetica.
Per la cronaca: la teoria di Bender era stata avanzata (e ignorata) già a fine Ottocento da Frank Podmore, scrittore inglese e parapsicologo ante litteram, che aveva messo in relazione le ansie del periodo puberale con gli episodi apparentemente originati da forze invisibili ma in realtà causati da stati alterati di coscienza dell'agente giovane.
Alcuni Casi del Novecento
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1958. In provincia di Salerno. Santina e Alida De Marco (due sorelle rispettivamente di 12 e 10 anni) facevano 'Volare' e spostare oggetti per casa davanti agli occhi increduli dei genitori. Così nei campi che circondavano il casolare di famiglia andavano in aria le pietre e sparivano i panni stesi al sole che poi si ritrovavano asciutti e stirati all'interno dell'abitazione. Praticamente, in quella casa di campagna venivano regolarmente violate tutte le leggi della fisica. Questo indusse il giornalista d'indagine Peter Kolosimo a parlare delle piccole De Marco nel libro dal titolo Cittadini delle tenebre, dove le definì 'Sorelline antigravità'.
1960. In Scozia. Virginia Campell, una ragazzina di 11 anni, aveva il potere di spostare mobili con la sola forza del pensiero. Una credenza si spostava su e giù per la sala da pranzo. Le porte venivano aperte e richiuse da una forza sconosciuta. Il banco di scuola di Virginia si sollevava dal suolo d'improvviso e rimaneva per un po' nell'aria. Nella cameretta della bambina, tra rumori inspiegabili ed urla, sembrava essere all'opera il diavolo. In casa i fenomeni cessavano in assenza della ragazza e riprendevano dove la stessa si trovava. Da qui deriva la distinzione che i parapsicologi fanno tra Poltergeist e Infestazione.
Poltergeist: il fenomeno si lega a persone; i fatti telecinetici si verificano in qualsiasi luogo. Cambiare casa non serve a niente, se chi agisce continua ad essere presente.
Infestazione: riguarda un luogo specifico. Cambiando casa i fenomeni non si registrano più. L'infestazione viene perciò associata dagli studiosi di orientamento spiritualista alla presenza di fantasmi.
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1967. Miami. Julio, un cubano di 19 anni, commesso contro voglia in un negozio di stoviglie, mandava all'aria e schiantava al suolo piatti e bicchieri. Tutto avveniva sempre con la forza del pensiero. Julio fu psicanalizzato e, in questo caso per la prima volta, si ipotizzò un collegamento tra malessere giovanile ed aggressività manifesta in forma psicocinetica.
1967. Rosenheim (Baviera). Gli impianti elettrici e telefonici impazzirono in uno studio legale. Alla presenza ed al passaggio di Annemarie, 19enne segretaria dell'avvocato Adam, le lampadine si rompevano; le luci si accendevano e si spegnevano da sole. Mentre gli elettricisti impazzivano, le fotocopiatrici entravano in funzione da sole; armadi pesantissimi si trovavano al mattino spostati e collocati da una forza sconosciuta a ridosso di una parete diversa. Le bollette telefoniche raggiunsero cifre altissime registrando telefonate mai fatte. La ragazza, a questo punto, fu licenziata dal principale. I fenomeni da poltergeist scomparvero. Il caso fu esaminato dal dottor Hans Bender, noto psichiatra, fra i più esperti studiosi di fenomeni telecinetici che era anche riuscito a fotografare alcuni oggetti in movimento nello studio di Adam. Pur senza arrivare a conclusioni certe il celebre ricercatore diagnosticò alla base di tutto una sofferenza da innamoramento inespresso di Annemarie. L'avvocato Adam non si accorgeva di lei e la ragazza si vendicava rompendo lampadine.
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