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Mistero
e leggende
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la
leggenda del monacello
Sembra
un gioco di bambini e forse in qualche modo
lo è, dato che il cosiddetto "agente",
autore più o meno inconsapevole di
fatti telecinetici, è solitamente
un adolescente inserito in un ambiente familiare
conflittuale.
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Questo
elemento, quasi giocoso, del fenomeno si ritrova
nelle leggende popolari che parlano degli assurdi
scherzi di un folletto, detto "monacello",
come in eventi realmente avvenuti, meno noti
o sconosciuti legati al poltergeist.
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E'
piccolo, lesto e imprendibile, volteggiante
nell'aria, pronto a far danni, sorprendere
e sbalordire. Arriva
quando non te l'aspetti, mentre stai
per addormentarti. Oppure ne ritrovi
gli effetti al mattino. E' maestro d'inganni
e, così, si diverte ad intrecciare
le criniere dei cavalli ed a renderle
inestricabili. Si addossa alle donne
quando sono a letto e le opprime provocandone
il lamento ed il desiderio.
In
realtà è soltanto un nanerottolo
cialtrone, pronto a spaventare e a stupire;
ma, qualche volta, i suoi scherzi diventano
pesanti. E' esuberante e incosciente e,
talvolta, provoca incendi e crolli.
La sua avventatezza diventa azzardo.
Di
solito fa male, ma qualche volta, diventa
utile.
Questo
strano folletto indossa i panni di un
piccolo monaco (per cui nelle campagne
meridionali è solitamente detto
"monacello"), ma ha anche
uno strano cappello rosso, a cui tiene
molto.
Se
qualcuno riesce a strapparglielo, è
capace di dare qualunque cosa, pur di
riaverlo.
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