|
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
|
Il Castello di Castellammare Si dovrebbe dire 'Castellamare di Stabia', ma la dizione napoletana porta tutto al raddoppiamento e ad una simpatica e giocosa esagerazione. Per questo il bel paese della provincia partenopea che si protende sul blu del Tirreno viene chiamato in realtà Castellammare. Vicino al lido è la fortezza, con la sua gran torre rotonda, difficile da espugnare.
Ma nel tragico c'è sempre un piccolo spazio per il comico, a Napoli specialmente. Fa tristezza, ma anche un po' fa ridere l'immagine della donna piantata all'ultimo momento. Nella tradizione popolare e nei proverbi c'è spesso l'allusione scherzosa alla 'zita della rocca', una donna brutta da cui l'uomo fugge, all'ultimo momento. Del suo sogno impossibile, a Castellammare, ride la stessa 'zita della rocca', perché il fantasma si tormenta, ma poi sghignazza, di sè e degli altri. Con un riso beffardo spaventa d'improvviso gli uomini in visita turistica al Castello e si vendica con loro. E' forse la stessa risata con cui la disincantata Napoli si difende dalle lusinghe e dalle esagerazioni dell'amore.
|
|