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I Castelli Infestati
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Il tesoro nascosto e la donna suicida

L'idea del tesoro nascosto e quella del suo difficile ritrovamento si accoppia spesso a figure del male: diavoli e cattivi folletti, intenti ad impedire che il ritrovamento avvenga.

Queste storie raccolgono il sogno e il desiderio di arricchirsi, uniti al dubbio sulla possibilità che il colpo di fortuna possa realmente verificarsi.

Tanti racconti dicono, un po' dovunque in Italia, che il furbo del paese, in una notte di tempesta, approfittò del sonno e della paura degli altri per andare a scavare, da solo, nel luogo leggendario che nascondeva tante monete d'oro. Quasi alla fine del lavoro, mentre già brillava tra le sue mani la ricchezza, comparve il demonio, mettendolo in fuga per sempre.

Sono racconti di tradizione contadina che in questo caso si ambienta a Trezzo, in un Castello.

Per stare in ambiente, qui non i diavoli, ma gli spiriti di guerrieri medievali stanno a guardia dei forzieri.

Rumori notturni e spiriti vaganti sono il risultato di queste presenze.


La stessa rocca antica nasconde un'altra leggenda che spiegherebbe diversamente i fantasmi. E' la storia di tragico amore. Una castellana si lanciò nel vuoto, dall'alto del maniero, per il divieto del padre di sposare l'uomo dei suoi desideri.

Dopo tanti secoli, il gesto disperato viene ripetuto, di notte. Il passante è spaventato mentre un'ombra cade giù dal Castello, ma la figura della castellana si dissolve, prima di toccare terra.

Un signore d'altri tempi

Più delicato è il lamento di un gentiluomo del Cinquecento, ucciso nel Castello di Malpaga, in provincia di Bergamo. L'uomo fu ammazzato e gettato in un pozzo da un marito tradito.

Il dongiovanni assassinato, da allora, vaga solitario senza dar segni di pena, quasi cosciente della sua colpa. Lo si vede ogni tanto, elegante nel portamento e nell'abbigliamento di cinque secoli fa.

Perchè tornano dall'Oltretomba?

L'anima in pena ha una doglianza, un bisogno di ritrovare i momenti felici e funesti della sua storia. Continua a vagare per tutto il tempo che avrebbe avuto di vita se non fosse intervenuto l'evento violento della morte.

I fantasmi storici (quelli del Cinquecento, ad esempio) smentiscono questa ipotesi.

 

 

 

© testi e grafica di: leonardo d'erasmo

 

 

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