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Era
una bambina, di nome Guendalina, ma tutti la chiamavano Azzurrina.
Erano stati i genitori a cambiarle il nome e il colore dei capelli;
tinti d'azzurro perché la piccola era nata albina. Scomparve
misteriosamente nelle segrete del Castello di Montebello
(oggi in provincia di Rimini) di cui il padre Ugolino - del
nobile casato dei Malatesta - era signore e padrone,
verso la fine del Trecento.
Azzurrina
sparì per sempre in una notte di tempesta. Le guardie
al Castello sentirono un urlo, nei sotterranei della fortezza,
ma non trovarono la bambina, né viva, né morta.
Era il 21 giugno di un anno imprecisato, e da allora nell'anniversario
lo spettro si fa risentire. La voce sarebbe quella di Azzurrina,
che dice 'Mamma'. La televisione ogni tanto la trasmette.
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Fu
captata per la prima volta il 21 Giugno del 1990 da una troupe televisiva della RAI, nell'anniversario della scomparsa di Azzurrina, mentre si girava un documentario
all'interno del castello. Come succede durante gli esperimenti
di Metafonia (o Psicofonia)
la voce dell'Oltretomba non fu udita al momento, ma solo dopo,
ascoltando la registrazione. Naturalmente, si tratta di suoni
deboli, leggeri e sottili come lamenti, tanto sottili da suscitare
forti dubbi.
La
voce di Azzurrina sarebbe stata captata altre volte, da microfoni
televisivi: precisamente ogni cinque anni (momento delle nuove
apparizioni del fantasma) e ritrasmessa da varie emittenti.
Il 'suono dell'Aldilà' non è nuovo, né
recente, nelle cronache e nella leggenda di Montebello.
In
un documento conservato nella biblioteca dello stesso Castello
si parla - a quanto pare - di una voce dello stesso tipo ascoltata
in quel luogo, nel Seicento. Nello stesso maniero, tra l'altro,
ci sarebbe una stanza sotterranea murata, da cui la voce proverrebbe.
La storica rocca, peraltro, conserva altre memorie simili: apparizioni
di diafane figure di donna, a ricordo della morte inflitta a
partorienti, affinché non aumentasse la popolazione del
luogo.
C'è
dell'altro, a proposito di Azzurrina. La voce registrata sarebbe
allo studio di un apposito istituto dell'Università di
Bologna, che però - a quanto pare - non conferma, non
smentisce e non chiarisce.
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